Oggi la Commissione ha presentato il suo piano per rendere disponibili servizi basati sul cloud e infrastrutture di dati di prim'ordine che permettano alla comunità scientifica, alle imprese e alla pubblica amministrazione di cogliere appieno i vantaggi della rivoluzione dei big data.
L'Europa è il maggiore produttore di dati scientifici al mondo. La frammentazione e la carenza di infrastrutture non permettono però di sfruttare al massimo il potenziale di questi big data. Attraverso il potenziamento e l'interconnessione delle infrastrutture per la ricerca esistenti, la Commissione intende creare un nuovo cloud europeo per la scienza aperta che fornirà a 1,7 milioni di ricercatori e a 70 milioni di professionisti della scienza e della tecnologia in Europa un ambiente virtuale per l'archiviazione, la condivisione e il riutilizzo dei dati a livello interdisciplinare e transfrontaliero. Il cloud poggerà su un'infrastruttura di dati europea, grazie alla quale si potrà disporre delle reti a banda larga, delle strutture di archiviazione su vasta scala e della capacità di supercalcolo necessarie per accedere facilmente ai grandi set di dati archiviati nel cloud e per elaborarli. Questa infrastruttura di prim'ordine permetterà all'Europa di competere a livello mondiale nel campo del calcolo ad alte prestazioni (HPC), in linea con le sue potenzialità in termini economici e di conoscenze.
La base di utenti, inizialmente incentrata sulla comunità scientifica (europea e dei partner internazionali), con il tempo sarà allargata al settore pubblico e all'industria. L'iniziativa fa parte di un pacchetto di misure volte a rafforzare la posizione dell'Europa nell'innovazione basata sui dati, ad aumentare la competitività e la coesione e a contribuire alla creazione di un mercato unico digitale in Europa (comunicato stampa).