Aiuti di Stato: la Commissione approva le misure di gestione delle attività deteriorate per le banche in Ungheria e Italia

Per la Commissione europea i piani di Ungheria e Italia per cancellare i prestiti in sofferenza dai bilanci delle banche non comportano aiuti di Stato.

La Commissione ha concluso che, in base ai modelli utilizzati per la determinazione dei prezzi, la società di gestione patrimoniale ungherese acquisterà i prestiti in sofferenza a prezzi di mercato. La Commissione ha inoltre deciso che, nell'ambito dello schema di garanzia statale scelto dalla autorità italiane, lo Stato sarà remunerato in linea con le condizioni di mercato per il rischio assunto concedendo una garanzia sui prestiti cartolarizzati in sofferenza. In questo modo si formalizza l'accordo raggiunto dal Commissario Vestager e dal Ministro Padoan lo scorso 26 gennaio.

Se uno Stato membro interviene come farebbe un investitore privato ed ottiene una remunerazione per il rischio assunto equivalente a quella che avrebbe accettato l'investitore privato, l'intervento non costituisce un aiuto di Stato. Pertanto la Commissione ha concluso che le misure dell'Ungheria e dell'Italia non comportano aiuti di Stato ai sensi della normativa dell'Unione europea.
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