La Commissione chiede agli Stati membri di porre fine ai trattati bilaterali di investimento intraunionali

La Commissione europea ha avviato oggi procedimenti di infrazione nei confronti di cinque Stati membri, chiedendo loro di porre fine ai trattati bilaterali di investimento intraunionali (in seguito "TBI intraunionali"): si tratta di accordi che stabiliscono i termini e le condizioni per investimenti privati da parte di cittadini e società di uno Stato in un altro. I TBI intraunionali sono accordi stipulati tra gli Stati membri dell'UE.

Molti di tali TBI intra-UE sono stati concordati negli anni '90, prima degli ultimi allargamenti dell'UE del 2004, del 2007 e del 2013, principalmente tra paesi già Stati membri dell'UE e paesi che avrebbero aderito successivamente. I trattati intendevano rassicurare coloro che desideravano investire nei futuri Stati membri in un momento in cui gli investitori privati — a volte per motivi storico-politici — potevano nutrire dubbi al riguardo. I TBI intendevano quindi rafforzare la tutela degli investitori, ad esempio mediante un risarcimento per le espropriazioni e procedure di arbitrato per la risoluzione delle controversie in materia di investimenti.

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