La Commissione europea ha avviato oggi una consultazione pubblica su "Scienza 2.0" per valutare la tendenza verso un modo di fare ricerca e innovazione più aperto, basato sui dati e incentrato sulla persona. Chi fa ricerca si serve di strumenti digitali per coinvolgere migliaia di persone, chiedendo agli interessati, per esempio, di segnalare se si ammalano di influenza in modo da poter monitorare e prevenire le epidemie. Gli scienziati mostrano inoltre la tendenza ad una maggiore apertura: condividono online i risultati già in una prima fase della ricerca, si confrontano e discutono il lavoro svolto per migliorarlo. Sempre più spesso le pubblicazioni scientifiche sono disponibili online gratuitamente. Si stima che il 90 per cento di tutti i dati disponibili al mondo sono stati generati negli ultimi due anni e che la produzione di dati scientifici cresce del 30 percento l'anno.
La consultazione intende stabilire quanto il pubblico sia a conoscenza di queste tendenze e vi prenda parte. Lo scopo è anche sondare in che misura "Scienza 2.0" abbia creato opportunità per rafforzare la competitività della scienza e della ricerca europee. La consultazione scade il 30 settembre 2014.
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