In risposta alla crisi finanziaria l'UE, come molte altre giurisdizioni, ha introdotto norme più severe sui requisiti patrimoniali delle banche. Oggi la Commissione avvia una consultazione sugli effetti pratici di alcune di queste norme, per sapere, ad esempio, se hanno inciso sui prestiti alle piccole imprese e sul finanziamento di progetti infrastrutturali. Nel corso dell'iter legislativo che ha portato all'adozione dei nuovi requisiti patrimoniali il legislatore UE ha affidato alla Commissione il compito di esaminare questi aspetti.
Jonathan Hill, Commissario europeo per la Stabilità finanziaria, i servizi finanziari e l'Unione dei mercati dei capitali, darà avvio alla consultazione stasera, in occasione della tappa britannica della campagna di comunicazione itinerante per promuovere il piano di investimenti dell'UE di 315 miliardi di euro (IP/14/2128): "Il finanziamento bancario è fondamentale per la nostra economia e tale resterà, sia per i prestiti alle piccole imprese che per i finanziamenti degli investimenti infrastrutturali a lungo termine. Il regolamento e la direttiva sui requisiti patrimoniali hanno ridato resilienza e stabilità alle banche europee, ripristinando la fiducia nel settore. Sono questi obiettivi di importanza vitale, che la normativa ha contribuito a realizzare. È però giusto chiedersi se le norme non abbiano avuto effetti indesiderati. Alla domanda dobbiamo rispondere anche nel quadro del nostro impegno a favore di una migliore regolamentazione, e per trovare il miglior equilibrio possibile tra la gestione del rischio e la promozione della crescita."
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