Oggi la Commissione presenta un aggiornamento sui progressi compiuti fino all'11 aprile 2016 e valuta le misure adottate dagli Stati membri per attuare il meccanismo di ricollocazione di emergenza e il programma europeo di reinsediamento. Nel complesso, il cammino compiuto dopo la prima relazione della Commissione è insoddisfacente: per la ricollocazione sono stati fatti pochi passi dalla metà di marzo, mentre per il reinsediamento i progressi sono discreti, anche grazie all'accordo UE-Turchia che ha spostato l'attenzione sugli sforzi di reinsediamento. È però urgente impegnarsi di più nella ricollocazione, data la situazione umanitaria in Grecia.
Dimitris Avramopoulos, Commissario europeo per la Migrazione, gli affari interni e la cittadinanza, ha dichiarato: "Gli Stati membri dell'UE devono agire con urgenza per adempiere al loro obbligo politico e giuridico di ricollocare persone bisognose di protezione internazionale dalla Grecia e dall'Italia. I risultati finora raggiunti non bastano. Occorre aumentare decisamente gli sforzi di ricollocazione per reagire all'urgente situazione umanitaria in Grecia e per impedire il deteriorarsi della situazione in Italia. Gli Stati membri devono inoltre accelerare e intensificare gli sforzi di reinsediamento. Se vogliamo davvero bloccare rotte migratorie irregolari e pericolose, dobbiamo aprire percorsi sicuri e legali di accesso all'Europa per le persone che necessitano di protezione internazionale. Ora che è in vigore l'accordo UE-Turchia relativo al programma "1:1", è ancora più urgente che gli Stati membri rispettino al più presto i loro impegni di reinsediamento".