La Commissione ha proposto in data odierna di modificare il regolamento sulla "procedura di comitato", aumentando la trasparenza e la responsabilità nelle procedure di esecuzione degli atti dell'UE.
La Commissione mantiene in tal modo l'impegno assunto dal Presidente Juncker, che nel discorso sullo stato dell'Unione del settembre 2016 aveva affermato: "Non è giusto che, quando i paesi dell'UE non riescono a decidere tra loro se bandire o meno l'uso del glifosato nei diserbanti, la Commissione sia costretta dal Parlamento e dal Consiglio a prendere una decisione. Quindi cambieremo queste regole."
Il pacchetto, contenente quattro modifiche mirate, aumenterà la trasparenza sulle posizioni assunte dagli Stati membri, permetterà un orientamento politico più preciso e garantirà una maggior assunzione di responsabilità nel processo decisionale. Le quattro misure proposte riguardano:
- la modifica delle regole di voto nell'ultima fase della procedura di comitato (comitato di appello); in virtù di tale modifica saranno presi in considerazione solo i voti a favore o contro un determinato atto; si ridurranno in tal modo sia il ricorso all'astensione che il numero di casi in cui, non essendo il comitato è in grado di prendere posizione, la Commissione è obbligata ad agire senza disporre di un mandato chiaro da parte degli Stati membri;
- il coinvolgimento dei ministri nazionali, attuato consentendo alla Commissione di effettuare un secondo rinvio al comitato di appello a livello ministeriale, qualora gli esperti nazionali non prendano posizione; in tal modo si garantirà che le decisioni sensibili siano discusse al livello politico appropriato;
- la maggior trasparenza del voto a livello del comitato di appello, attuata rendendo pubblici i voti dei rappresentanti degli Stati membri;
- la garanzia di un apporto politico, attuata consentendo alla Commissione di rinviare la questione al Consiglio dei ministri per ottenerne un parere, qualora il comitato di appello non sia in grado di prendere posizione.