Oggi entra in vigore la direttiva relativa all'ordine europeo d'indagine penale, che rende più semplice per le autorità giudiziarie richiedere prove situate in un altro paese dell'UE.
Se, ad esempio, le autorità giudiziarie francesi localizzano un terrorista nascosto in Belgio, possono chiedere ai loro omologhi belgi di interrogare testimoni o di effettuare perquisizioni domiciliari. Questo nuovo strumento semplificherà e accelererà le indagini penali transfrontaliere.
Věra Jourová, Commissaria per la Giustizia, i consumatori e la parità di genere, ha dichiarato: "I criminali e i terroristi non conoscono frontiere. L'ordine europeo di indagine aiuterà le autorità giudiziarie a cooperare per combattere meglio la criminalità organizzata, il terrorismo, il traffico di droga e la corruzione. Consentirà infatti a tali autorità di accedere rapidamente alle prove ovunque nell'UE. Invito tutti gli Stati membri ad attuare quanto prima la direttiva in modo da rafforzare la lotta comune contro la criminalità e il terrorismo. A giugno discuteremo con gli Stati membri soluzioni per facilitare la raccolta e lo scambio delle prove elettroniche. È giunto il momento di modernizzare completamente gli strumenti a disposizione delle autorità giudiziarie per svolgere le indagini".