Venerdì 5 ottobre alle 16, nei locali del Centro di Documentazione Europea (via Umberto 285), avrà luogo la presentazione del libro di Massimo Amato e Luca Fantacci Come salvare il mercato dal capitalismo. Idee per un'altra finanza (Donzelli, 2012).
L’iniziativa costituisce il secondo incontro del ciclo di letture su temi di carattere generale che interessano il processo di integrazione europea destinati ai ricercatori e ai dottorandi del nostro Ateneo che lavorano su argomenti di ricerca che interessano l’Europa
Gli Autori
Massimo Amato, docente di Storia economica all’Università Bocconi di Milano.
Luca Fantacci, professore di Storia economica all'Università Bocconi, studioso di storia finanziaria e del pensiero keynesiano.
Il Volume
La finanza ha un compito vitale: dare respiro e slancio all'economia. Oggi predomina una forma di finanza, quella dei mercati finanziari, che non svolge bene il suo lavoro. Anzi talvolta lavora contro. Occorre pensare e praticare un'altra finanza. A dispetto della crisi economica che essi stessi hanno innescato, i mercati finanziari hanno acquistato un potere sempre crescente. Lungi dall'essere divenuti l'oggetto di riflessione e di riforma, essi continuano a dettare legge. Impongono politiche economiche agli Stati, depongono governi che giudicano inadempienti, abrogano diritti che vedono come intralci, scardinano patti sociali, ridisegnano equilibri e alleanze internazionali. Il tutto senza che nessuno si assuma personalmente e politicamente la responsabilità di tali decisioni. Il dominio dei mercati è politicamente illegittimo, economicamente dannoso, umanamente aberrante. Bisogna venirne fuori. Non si tratta tuttavia di "abolire la finanza", ma di impegnarsi nel progetto di cambiarne radicalmente la forma. Sul piano pratico alcuni germi di cambiamento stanno già emergendo. Assistiamo al ritorno a pratiche finanziarie e bancarie fino a poco tempo fa considerate obsolete, ma che ora mostrano tutta la loro solidità, come le forme di credito cooperativo e di finanza senza interesse. D'altra parte, emergono spontaneamente altre pratiche, come i sistemi di compensazione, locali e internazionali. Quello che invece manca ancora è una prospettiva d'insieme, teorica e politica.